PROFONDO DOLORE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA PER LA SCOMPARSA DEL PRESIDENTE GIULIO ANDREOTTI GRANDE MAESTRO DI VITA POLITICA |
Il Senatore a vita era stato ricoverato il 3 maggio dell'anno scorso al Policlinico Gemelli di Roma per una crisi respiratoria. Da allora, dimesso dall'ospedale, le sue condizioni erano migliorate ma non si era mai ripreso completamente. Davanti al portone del civico 326 di Corso Vittorio Emanuele, la casa di Giulio Andreotti dove è stata allestita la camera ardente, si è riunita una folla di giornalisti, cameramen e fotografi oltre a qualche curioso che riprende la scena con il cellulare o la videocamera. A portare il cordoglio alla famiglia è giunto l'ex ministro e sottosegretario, amico da sempre, Vincenzo Scotti e Giulia Bongiorno, storico avvocato del senatore a vita, visibilmente commossa all'uscita. Per Giulio Andreotti non ci sarà la camera ardente al Senato ma nella sua amatissima casa-studio di Corso Vittorio e funerali privati presso la Chiesa di san Giovanni dei Fiorentini a Roma, a pochi passi dalla propria abitazione. «Andreotti veniva a messa tutti i giorni eccetto da quando si è ammalato, circa un anno fa. Da allora ero io ad andare a casa sua per portargli la comunione», racconta don Luigi Veturi, parroco di San Giovanni Battista dei Fiorentini. «È da maggio dell'anno scorso - ricorda ancora il sacerdote - che ha avuto un calo continuo. Poi nelle ultime settimane il peggioramento è stato netto». Le esequie saranno celebrate martedì 7 maggio alle ore 17.00. Niente funerali di Stato dunque, come anticipato da Patrizia Chilelli, storica segretaria del presidente, al suo fianco dal 1989: «Le esequie saranno celebrate nella sua parrocchia con gli stretti familiari. Era un grande uomo che mi ha insegnato tanto. Solo chi gli è stato davvero a fianco ha potuto capire l'uomo, non solo il politico». Numerose le reazioni dopo la diffusione della notizia. La prima dichiarazione è dell'ex sodale dc, Cirino Pomicino: «Lo stato d'animo è quello di chi ha perduto un amico e un maestro di vita e di politica, nei prossimi anni si vedrà cosa Giulio Andreotti ha dato al Paese». Il Coni, intanto, ha dato disposizione a tutte le federazioni sportive (quindi, Figc compresa) di osservare un minuto di silenzio in onore del sette volte premier. Giulio Andreotti, l'uomo LA CARRIERA POLITICA - Nato a Roma il 14 gennaio 1919, sposato con la signora Livia, padre di 4 figli, Andreotti è stato tra gli uomini più importanti della Democrazia Cristiana. Presidente del Consiglio per 7 volte, senatore a vita, ha ricoperto numerosi incarichi di governo: 8 volte ministro della Difesa, 5 volte ministro degli Esteri, 3 volte ministro delle Partecipazioni statali, 2 volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro dell'Industria, una volta ministro del Tesoro, ministro dell'Interno (il più giovane della storia repubblicana), ministro dei Beni culturali e ministro delle Politiche comunitarie. Figura controversa, secondo i giudici ebbe rapporti molto ravvicinati (concreta collaborazione) con la mafia almeno fino al 1980. ALL'ESTERO - Dalla Gran Bretagna alla Spagna scomparsa di Andreotti irrompe come «breaking news» sui media internazionali, rimbalzando nella fascia dedicata alle «urgentissime» sui siti della britannica Bbc, dei quotidiani spagnoli El Mundo e El Pais e, oltralpe, della France tv che lo descrive come «figura emblematica della Democrazia cristiana». In Francia la notizia è in evidenza anche su Le Figaro mentre in Germania irrompe sulla prima pagina del tabloid Bild. |
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