LA FORZA CHE HA FATTO GRANDE L'ITALIA

domenica 2 giugno 2013

FIADARSI E' BENE MA NON FIDARSI E' MEGLIO !


Fidarsi è bene. Non fidarsi è meglio !

 

E’ sempre una buona norma chiedersi “chi e perché qualcuno ha deciso” all’improvviso, di farci un regalo, così pieno di apparente positività e di speranza (“Timeo danaos et dona ferentes“, scriveva saggiamente Omero nella sua Iliade).

Moody’s, che ci aveva stroncato per tante settimane e che ora afferma che, entro il 2013, l’Italia uscirà dall’incubo della crisi economica (ovviamente, se continueremo ad osservare gli “ordini operativi pervenuti, dall’alto del noto “Club Internazionale“).

Fitch.Attraverso il suo Direttore Operativo, David Riley aveva elogiato Monti (ancora, purtroppo, Presidente del Consiglio) e lo aveva invitato ad “aprire un po’di luce in fondo al tunnel” (il massimo delle ovvietà!).

Ma il problema non è la luce in fondo al tunnel. Il problema è che il suddetto David Riley è stato indagato e sta per essere rinviato a giudizio dalla Procura penale di Trani per “manipolazione dei mercati finanziari”.

 

Non hanno pane? Che mangino brioche.

 

Siamo all’interno di una realtà, priva di visione  generale,  di capacità di analisi, di comprensione dei problemi, di  decisione delle soluzioni. Un vago ambiente che ricorda l’atmosfera di Versailles, prima della rivoluzione francese. Proviamo a riflettere in concreto la nostra situazione.

Che fine hanno fatto: - La crescita del Paese? - Lo sviluppo economico e produttivo? - L’occupazione ed il lavoro? - I problemi delle famiglie?                                                                              - Le imprese piccole, medie e grandi? - Le nostre capacità creative ed operative?                                                                          - I nostri modelli organizzativi nell’area delle Piccole e Medie Imprese (studiati e copiati dalle più grandi Nazioni: Usa, Cina, Brasile, India)?  - Il welfare per gli anziani, per i più giovani, per le famiglie?

 

Dream Team.

 

Recentemente, ancora una volta, Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, noti economisti di livello internazionale, hanno ripetuto:    

“Ciò che conta non è il debito in sé, ma il rapporto fra il debito ed il reddito nazionale (Pil). Se l’economia non ricomincia a crescere, quel rapporto non scenderà mai abbastanza. Diffidate, quindi, di chi propone fantasiose ricette finanziarie per ridurre il debito, sostenendo che tutto il resto è secondario. E, fra questi, diffidate chi invoca imposte patrimoniali. Senza una crescita del Pil, una patrimoniale ridurrebbe il rapporto debito/pil per qualche tempo, ma poi saremmo ancora una volta al punto di partenza, con le stesse persone ad invocare una nuova patrimoniale”.

   Speriamo che, questa volta, tutti abbiano capito sino in fondo il concetto !

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