Il pensiero di una mente saggia.
Ernesto Galli della Loggia, ha scritto - con la
lucidità che lo distingue - che, nella situazione attuale, noi non siamo più
cittadini di un libero Paese sovrano.
Siamo stati trasformati in semplici sudditi di
una realtà territoriale e finanziaria che riceve, da lontano, ordini e
disposizioni per la realizzazione di progetti di medio-lungo termine, decisi e
pianificati da altri soggetti internazionali. Noi non possiamo accettare che -
attraverso modalità e comportamenti contorti ed incomprensibili, a livello
delle istituzioni e delle burocrazia europee e nazionali - la nostra storia
repubblicana e le norme supreme della
nostra Costituzione Repubblicana possano essere progressivamente cancellate, in
modo che l’Italia perda, per volontà di soggetti terzi, una progressiva e radicale
cancellazione della sua sovranità.
A distanza di sessant’anni dalla sua origine ed
al di là di ogni apparenza formale nell’ambito dell’Unione Europea, non
esiste (compresa la Bce) alcun organo realmente sovranazionale.
Non esiste, cioè, alcun organo che, in materie
rilevanti, - ispirandosi ad un interesse collettivo e, comunque, sulla base di
un insindacabile giudizio - possa assumere decisioni che siano indipendenti
dalla volontà dei Governi e dei Parlamenti dei singoli Stati, stabilendo che
occorra sempre e comunque distribuire con equanimità - fra tutti i membri
aderenti all’U.E. - i costi ed i benefici delle loro decisioni.
In queste condizioni, l’ euro è solo formalmente una “moneta
europea”..
In realtà, essendo una “moneta unica” che, alle spalle non ha
alcuna autentica unità politico-statale, l’euro è destinato inevitabilmente a
divenire qualcos’altro.
Tutto questo perché la sola unità che conta per
i cittadini è che, prima o dopo,verranno chiamati a votare ed a decidere, nelle diverse Nazioni che fanno parte della
U.E., su questo tema fondamentale.
Se si continuasse a procedere secondo le
modalità attuali nel rapporto tra gli Stati europei, l’euro continuerà ad
essere il semplice paravento dietro il quale operano i burattinai
internazionali che lavorano affinchè diventino sempre più forti i contrasti e
le rivalità tra gli Stati nazionali che aderiscono ad un mai definito soggetto
istituzionale europeo.
Naturalmente, l’euro tende sempre più a diventare
un’arma insidiosa nelle mani dei Paesi economicamente più forti, contro quelli
più deboli.
Nel pieno dell’uragano economico, sociale,
finanziario ed occupazionale
artificiosamente scatenato, la coesistenza tra singole individualità
statali e la “moneta unica” produce - dovendosi rispettare i “vincoli unitari”
- l’effetto di spaccare i Paesi meno forti, trasformandoli, nei fatti, in
autentici “Stati vassalli“. E non è un caso che tutta la costruzione europea
viene edificata sulla base dell’“immaginario primato della economia” sul quale
tutta la costruzione europea è stata edificata.
Beffarda vendetta sulla incapacità dei Governi
nazionali di non essere stati in grado di dar vita agli “Stati Uniti d’Europa”,
con il consenso elettorale dei cittadini europei, un soggetto istituzionale e
statuale unitario che potrebbe
rappresentare gli oltre 400 milioni di cittadini di un nuovo Stato
Unitario d’ Europa.
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