La Costituzione tradita dalla cancellazione di ogni forma di
sovranità !
Ma per l’Italia, in particolare (e certamente
per alcune altre Nazioni europee), si pone un problema di particolare delicatezza e di grande
rilievo.
La domanda è: “Perché la nostra Corte Costituzionale non ha
mai ritenuto di dover imboccare la via di una rigida salvaguardia della
sovranità nazionale dell’Italia, nei confronti della costruzione europea?”.
Una decisione che ha assunto, ad esempio, la
Corte Costituzionale tedesca, dalle cui decisioni anche noi, grottescamente,
finiremo per dipendere.
Eppure, nella nostra Carta
Costituzionale esiste l’articolo 11, secondo il quale “L’Italia può
consentire alle limitazioni della sua sovranità, solo in condizioni di parità
con gli altri Stati“.
Dunque, le domande sono:
“Quali condizioni di parità sarebbero garantite nell’eventuale cessione
di sovranità alla quale ci vedessimo costretti, in caso di nostre richieste di
aiuto alla Banca Centrale Europea?”
Sarebbero effettivamente rispettate le “condizioni di parità” volute
dalla nostra Costituzione?
Infine, la nostra Costituzione stabilisce, sempre all’art. 11, che: “Le
eventuali limitazioni di sovranità dello Stato italiano possono essere decise,
solo se queste siano necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”.
A questo punto, in particolare nei confronti della Germania, di quale
“giustizia” staremmo parlando, a proposito degli obblighi che dovremmo
eventualmente assumere in caso di prestiti anti spread all’Italia?
Ovviamente, della Giustizia del “guai ai vinti“
Esiste un ulteriore, grande, grandissimo tema, da affrontare nel rapporto
tra i dettati della Costituzione italiana, così come sopra citati ed i diversi
impegni che l’Italia ha assunto, nel tempo, a livello di Unione Europea
In particolare, il ragionamento varrebbe se ci dedicassimo al tema della
partecipazione dell’Italia a questo
debole, inutile e pericoloso conglomerato di norme e di disposizioni,
incomprensibilmente intrecciate tra loro, che formano, oggi, nel loro
complesso, l’Unione Europea.
Se dichiarati incostituzionali, sulla base dell’art. 11 in questione,
tutti gli impegni firmati nel tempo dai Governi Italiani in materia Europea,
dovrebbero essere depennati dall’ordinamento italiano.
Con tutto quello che se ne deduce.
Quando la Merkel perde fuori casa, anche giocando in casa.
Nella Germania di Angela Merkel & co., Markus
Kerber, economista, professore di finanza e membro della Associazione Europolis di Berlino,
ha firmato uno dei sei ricorsi contro il Fondo “Salva Stati” ed ha presentato,
a metà agosto 2012, un altro ricorso alla Corte Costituzionale tedesca di Karsluhe.
“La Germania - dice Kerber - non ha conquistato
la sovranità con la riunificazione del 1990, per perdere la sua sovranità
fiscale nel 2012.
Io - continua Kerber
- sono un europeo pragmatico. Convinto che l’euro è fallito ed è
deleterio tentare di risuscitarlo”,
Si tratterebbe di salvaguardare quella moneta, con una spesa di 3.700 miliardi
di euro da parte della Germania (il150%
del Pil) per salvare i grandi Stati europei della eurozona: Spagna , Italia e
Francia.
E, poiché è fondamentale dare informazioni
corrette ai cittadini europei, occorre fa sapere, una volta per tutte, che l’Italia ha registrato un avanzo
primario nel suo bilancio 2012 (grande tradizione delle finanze pubbliche
italiane, unita ad una lunga ed attenta gestione professionale del proprio
debito).
La Francia, invece ha avuto, un deficit
strutturale di 12 miliardi che arriveranno a 40 miliardi nel corso del 2013. La Francia vive al di
sopra dei propri mezzi ed ha ambizioni militari incompatibili con il suo
Bilancio (vogliono costruire, ad
es. sei nuovi sottomarini, dal costo di 1 miliardo ciascuno).
L’Italia paga tasse altissime allo Stato ed il
suo problema è proprio l’euro.
“Non può
funzionare un’unica moneta per economie così diverse“, continua Kerber.
Infatti l’’euro è economico per la Gerrmania; è troppo caro per il
Portogallo; potrebbe pesare molto sull’Italia”.
Il Prof. Kerber
ha una proposta sul tema complessivo, che lui chiama “compromesso storico”. Si
tratta di creare - secondo questo progetto -
una nuova moneta (la Guldmark), da affiancare ai Paesi dell‘eurozona.
Le due monete potrebbero coesistere nel tempo e,
solo al termine di una lunga evoluzione, i cittadini europei potrebbero
scegliere una delle due monete tra Euro e Guldmark. Però, la Volkswagen non
potrebbe più pagare gli stipendi in Euro
e vendere le auto in Guldmark.
Chiaro e geniale, colpisce esattamente il
problema dei problemi.
Il team dell’Unione Europea.
Secondo il parere del prof. Kerber, i politici dell’Europa non sono all’altezza dei nostri
comuni problemi.
Monti:
E’ un titubante.
Merkel:
E’ una anziana leader della gioventù comunista, senza un’idea..
Barroso.
E’ come Breznev, senza un mandato democratico.
Iuncker.
Difende gli interessi delle Banche del Louxemburg
Van
Rompuy. E’un sonnifero.
Servirebbe un
De Gaulle: un grande leader che mise fine a 132 anni di presenza
francese in Africa e che ebbe il coraggio di dire ai francesi: “Ora è finita“.
La difesa della Costituzione !
Ma ora è iniziata
formalmente la necessità di avviare l’iter costituzionale che dovrà verificare
e decidere la “legalità” dei rapporti tra l’art. 11 della Costituzione italiana
e gli impegni presi con la Unione Europea.
E, di
conseguenza, dovremo decidere le
decisioni che dovranno essere assunte in sede legislativa. Questa è una battaglia fondamentale che il
nostro Paese dovrà avere il coraggio di combattere, per consentire all’Italia
di recuperare il proprio diritto alla sua sovranità.
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